DI FIORE IN FIORE

Riflettevo sulle ragioni che spingono le umane genti a non essere capaci o a non voler scegliere di stare dentro a un legame affettivo con convinzione e gioia. Con passione e allegria. Con impegno e serenità. Con ardore e sorrisi.

Sembra che essere in coppia sia diventata la peggio sciagura di tutte, specie per coloro che hanno un passato alle spalle (e chi non ce l’ha?).

Coppia= legame, sacchetto di nylon stretto sulla testa, mancanza di ossigeno, ferritoia, coperchio, galera…

Ne parlavo con un’amica che, delusa dagli incontri con l’altro sesso, si chiedeva dove sbagliava, perchè fosse  così difficile costruire legame con qualcuno.

Non ho la risposta e non sono un buon esempio. Il mio percorso è costellato di buchi, relazioni partite bene e tristemente concluse, esaurite.

Mentre spingevo sulla pedana dello step e il sudore rigava il volto cercavo la mia risposta “Dove sbaglio? dove si cela l’errore relazionale?”

Alla fine delle fatiche, traspirare vistosamente aiuta a ritrovare la lucidità mentale perduta, ho compreso che gli uomini sono api, biologicamente predeterminati a volare di fiore in fiore.

Non sono pinguini che scelgono una compagna per la vita, non sono elefanti. Sono api.

Inutile illudersi. Loro non vogliono una sola di noi, per una serie di ragioni, devono averle tutte, o, almeno, quelle che fanno loro … vibrare le ali… 😉

Rasserenata, mi sono detta che è proprio tempo perso e energia sprecata pensare che esiste il nostro “pinguino”, quindi,  sono uscita di casa sorridente perchè, in fondo, sono o non sono l’ape regina? 😀

E così, sia.

Pimpra

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29 commenti

  1. antigonewoland

     /  19 luglio 2012

    non sono molto d’accordo. conosco molti uomini che non fanno così ovviamente sono tutti impegnati (:-)), ma ne conosco molti… credo che il problema sia il mutato contesto sociale che rispetto ai nostri genitori fa si che la coppia non sia più quella cellula di mutuo soccorso per cui la donna provvedeva alla casa e la prole e l’uomo riusciva a provvedere da solo al sostentamento di tutti. Quindi istanze di sicurezza e di sopravvivenza. Non è più così pimpra. Ora a lavorare ci andiamo entrambi, le donne sanno provvedere a loro stesse, gli uomini hanno perso il loro ruolo, ma rimangono intatti i problemi di comunicazione. Il modo di affrontare i problemi. diverse sono le istanze: ottenere una soddisfazione emotiva e sentimentale. E a questo i nostri genitori non ci hanno preparato.
    le relazioni partono bene e finiscono male perché non si riesce a fare quel salto oltre l’innamoramento.

    sto rileggendo “conoscersi capirsi ed amarsi” di John Gray, te lo consiglio veramente caldamente.

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    • Cara Antigone, ascolterò il tuo consiglio relativo al libro.
      Da parte mia, resto con le perplessità sopra esposte. Chissà, saranno le mie ferite esistenziali, sarà che la realtà mi presenta sempre lo stesso canovaccio… ma… persone così coraggiose (perchè è la parola che mi sento di utilizzare) da entrare stabilmente “in relazione”, non ne conosco.
      Nella mia testa non immagino, nè mai l’ho fatto, una relazione “di mutuo soccorso”, la vedo piuttosto come un atto creativo tra due persone. Una presa di mano della realtà, come fosse fatta di argilla, e il piacere di plasmarla insieme all’altra persona, per creare qualcosa di nuovo e personalizzato.
      Sul fatto che i genitori non ci hanno preparato all’ottenimento di soddisfazione emotiva e sentimentale, non so se dar loro la responsabilità, poichè, credo, sia una umana esigenza essere soddisfatti, così come mangiare_bere_dormire…
      Forse l’allenamento che dovremmo fare riguarda l’ultimo punto che citi: il salto oltre l’innamoramento.
      Probabilmente è lì che moltissimi di noi si spiacciano a terra come mosche…

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  2. mago merlino

     /  19 luglio 2012

    Buondì Buondì.
    Strano ma questo tema mi si confà e da molto rifletto sulle medesime cose.
    non più tardi di ieri ho espresso un’opinione in merito che mi sento di poter esprimere anche qui.
    é sì vero che la natura umana porta ad essere ape l’uomo e ape regina la donna.
    Infatti qualunque donna vuole essere trattata da regina, e qualunque uomo vuole impollinare il più possibile, anche per far crescere la propria specie.
    C’è quindi da tenere a mente che l’amore non è un qualcosa come la pelle che ha un colore per tutta la vita.
    é un sentimento, che cambia nel tempo.
    Il come cambia lo possiamo deicdere anche noi però.
    Alla base di tutto c’è però la massima onestà verso se stessi e verso chi amiamo, o dichiariamo di amare.
    Se sai che tu hai voglia di volare di fiore in fiore, dovresti accettarlo e dichiaarlo.
    Il tuo partner farà le valutazioni del caso.
    Il sentimento è come un rapporto commercial alla fin fine.
    Se hai molta offerta puoi scegliere.
    Intendo dire che se sai che sei in un regime di libera concorrenza farai di tutto perchè il tuo prodotto sia piacevole ai tuoi clienti.
    Quindi se tu vuoi lui/lei, sarai carino/a gentile ti farai bello/a.
    se non te ne frega niente farai quello che vuoi.
    Il matrimonio così come ci è stato propugnato è una fergatura.
    Ti fanno giurare una cosa di cui non sai assolutamente nulla.
    è come giurare di mangiare sempre pizza per tutta la tua vita e per dipiù sempre lo stesso tipo, che so Diavola.(la mia apreferita)
    Ti dicono che devi lavorareper ciò che il tuo matrimonio funzioni ma nonti dicono come dove quando che strumenti usare.
    E noi siamo tutti in confusione.
    Io sono sicuro di una cosa. C’è un momento nella tua vita che senti che la persona che hai davanti è quella che ti accompagnerà per la vita.
    Il problema è come ti accompagnerà.
    Infatti stare insieme e stare male nonmi pare questo grande affare.
    Si DEVE collaborare parlare allo sfinimento e cercare almeno di capirsi.
    poi se le opinioni sono divergenti, allora si può anche decidere di prendere altre strade.
    per far andare bene un rapporto bisogno essere generosi che son se stessi prima i tutto e con glil altri.
    la generosità non è materiale ma emotiva.
    bisogna esseregenerosi di buoni sentimenti verso gli altri.
    allora le cose funzionano, mutano nel tempo e chi era i un’idea prima puo cmabiarla.
    chi prima era arido diventa fertile.
    Purtroppo la nostra società è egoista e i suoi figli non possono esserlo meno.
    è dura!
    le idee su sentimenti e matrimonio posso essere molto diversi da quelli che ci hanno insegnato fino ad oggi.
    ma noi ci fidiamo ancora degli adulti, che poverini sono stati indottrinati e non ci possono dire nulla di più di quel che hano vissuto.
    per vivere bene in coppia ci vuole coraggio, tanto.
    alle volte le coppie si formano anche a loro insaputa.
    si creano certi legami che restano e sono super partes.
    bisogna smettere di sognare quello che gli altri hanno deciso di farci sognare ed appropriarsi di ciò che è veramente ed intimamente nostro, ascoltarsi ed ascoltare gli altri.

    grazie per aver letto fin qui

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    • Buondì Merlino,
      grazie del contributo, anche perchè proveniente da “ape” 🙂
      Apprezzo quanto hai scritto, resto sorpresa dal fatto che citi il matrimonio (che non ho nemmeno preso in considerazione), e appoggio pienamente le tue affermazioni: “per vivere in coppia ci vuole coraggio, tanto.” e “bisogna smettere di sognare quello che gli altri hanno deciso di farci sognare ed appropriarsi di ciò che è veramente ed intimamente nostro, ascoltarsi ed ascoltare gli altri.”

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  3. antigonewoland

     /  19 luglio 2012

    appunto, esattamente.
    no il dire dei nostri genitori che non ci hanno insegnato non significa dare loro la responsabilità perché non potevano saperlo. Loro hanno semplicemente fatto come gli è stato insegnato e perfortuna a loro è andato ancora tutto bene. E’ ora, siamo noi, che invece dobbiamo inventarci un nuovo modo di relazionarci. Perché fino ai nostri genitori i ruoli erano ben definiti. La donna faceva una cosa ed era responsabile di quella cosa, e l’uomo faceva un’altra cosa ed era responsabile di quella cosa. Un tempo gli ingredienti del “matrimonio” e come farlo funzionare erano noti a tutti. Ora? E’ tutto diverso. Le difficoltà di comunicazione tra uomo e donna ci sono sempre state ma in passato non erano minimamente prese in considerazione perché erano altre le esigenze che si volevano soddisfatte da una relazione di coppia. Bisogni di sicurezza e sopravvivenza. Ora si è fatto un salto più in la, bisogno di emotività e di sentirsi capiti amati, conosciuti. Entrambi. ma entrambi lo chiediamo in maniere differenti, entrambi siamo vittime del retaggio dei nostri genitori, sforzarsi di comprendere l’altro è spesso visto come uno sforzo immane….un’investimento ad alto rischio. Eppure dietro due diversi modi di atteggiarsi e comunicare un bisogno ci sono gli stessi bisogni, identici.

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    • parole sante…

      Uno scenario nella nebbia…. “eppur si muove!” ….

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    • mago merlino

       /  19 luglio 2012

      Oggi mi va di lusso con questo argomento.
      Mi piace un sacco.
      L dinamiche sono sicuramente cambiate all’esterno e la gabbia dei doveri Maschili femminili di un tempo non esiste più.
      come una molla, che compressa al massimo, rilasciata improvvisamente salta impazzita, così i nostri rapportisentimentali sono andati alla deriva nei modi più impensabil.
      certo uomo e donna hanno gli stessi identici desideri espressi in maniera ovviamente e giustamente diversa, perchè da due (o più unità, poichè ape) possa scaturire l’UNO.
      E’ qui che ci dovrebbe essere l’incontro, ma, non sappiamo cosa desideriamo veramente.
      L’apparenza inganna, oggi come iin passato.
      Se guardata dipinti ritratti e foto d’epoca, non potrete nonriconoscere chi era veramente felice e chi voleva apparire tale.
      Guardando negli occhi di una dona o di un uomo ci leggi veramente lo stato di salute della sua anima.
      allora le coppie non è detto che funzionavano, semplicemente erano relegati nei lori BEN DEINITI ruoli che davano una PARVENZA di tranquillità.
      L’EQUILIBRIO E’ DINAMICO.
      Quindi non dobbiamo cercare di restare uguali a tutti i costi, ma cambiare quando il cuore ce lo dice.con serenità.
      è molto probabile che il nostro/a compagno/a se vermente tale cambierà assieme a noi.
      plasmare qualcosa assieme, richiede di per sè un progeto di base almeno individuale che poi se condiviso diventa un sogno.
      alzi la mano chi di voi ha un progetto individuale almeno accennato non dico chiaro.
      io navigo nella nebbia più fitta, ogni tanto vedo il sole, un po’ di costa, o un segnale.
      lo prendo come un necessario passaggio per imparare ad ascoltare il cuore e non gli occhi.
      il cuore parla una lingua diversa, tutt sua, speciale ed individuale.
      per questo non è possibile insegnarla.
      ma quando la impari capisci che è universale e chi avrai davanti per 5 minuti oppure una vita, parlerà direttamente a te.

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  4. teacher

     /  19 luglio 2012

    insomma.. uomini pinguini ed elefanti non esistono (o sono specie endemiche).. mentre è pieno di elefantesse e pinguine.. uhm…

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  5. antigonewoland

     /  19 luglio 2012

    certamente io giudico dal mio punto di vista, e il mio punto di vista credo sia molto raro. Ho sempre saputo quello che volevo fare e generalmente mi sono sempre circondata di partner che sapevano quello che volevano. Eppure trovo comunque una difficoltà pesante a comunicare. e quindi un’incompresibilità endemica. Il libro che ho consigliato a pimpra è stato illuminante ma rimane comunque difficile.
    Non so quanti anni hai merlino ma credo che comunque dal nostro punto di vista sia difficile riuscire a giudicare come erano le vite emotive e sentimentali dei nostri genitori perché altri erano i bisogni che uomini e donne ricercavano nella coppia, i bisogni emotivi erano sovrastati da bisogni un attimino più pressanti, anche per la società dell’epoca. Sicurezza e sopravvivenza. Non credo che noi possiamo lontanamente immaginare cosa questo possa significare emotivamente parlando. Ma essendo una risposta a cui non sapremo mai rispondere perché non possiamo tornare nel passato ed entrare nel corpo delle coppie dell’epoca, credo che la cosa davvero utile sia imparare a parlare e comunicare tra noi. riuscire davvero a comprendere che funzioniamo in due maniere diverse e che forse basta adattare e trovare un punto di collegamento tra il nostro modo di stare bene….e i nuovi ruoli che siamo chiamati a ricoprire, e questo lo si può fare solo con l’ascolto dell’altro. E bisogna anche imparare a comunicare.

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    • ASCOLTARE E COMUNICARE.

      Due verbi ESTREMAMENTE difficili da mettere, VERAMENTE, in atto…

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      • antigonewoland

         /  19 luglio 2012

        cara… DIFFICILI DA METTERE IN ATTO ma POSSIBILI. figurati che io lo faccio di lavoro, credo di conoscermi abbastanza approfonditamente rispetto a molti miei coetanei pur ammettendo che ogni giorno mi sorprendo di me stessa….
        ….e ho dei problemi di incomunicabilità con l’uomo che amo che non hai idea. Cioè cazzo da un punto di vista professionale è UMILIANTE sta cosa.

        Ma è possibile, dipende solo se ritieni che ne valga la pena, e poi se l’altro dà dei feedback positivi.

        io continuo a provarci. perché amandolo, chiaramente, ritengo che ne valga la pena. E’ che i terremoti della vita che cambia, anche se in positivo, restano pur sempre terremoti, e con i terremoti, lo sappiamo bene da eventi recenti, crollano le vecchie (case) certezze o le case fatte male (le false certezze) ancora prima che le fondamenta di quelle nuove e vere siano completate….

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    • mago merlino

       /  19 luglio 2012

      Merlino domani gira la boa dei secoli…chi usa il suo nome ne farà solo 42 (ovviamnte lo scrivo per farmi fare gli auguri).
      é difficile calarsi negli stati emotivi di altre persone/epoche, soprattutto non avendo mai vissuto nulla di simile.
      Io mi sforzo perchè è un esercizio che mi piace e può aiutare a capire gli altri. Detto ciò Antigonewoland ti do ragione e l’unico motore di una coppia, e poi dell’intera società, è la comunicazione.
      Il punto di partenza dev’essere accettare che chi hai davnti ragione in maniera diversa, non per opinioni m proprio per modus.
      abbiamo modi di pensare che sono ortogonali e quindi si incrocieranno solo in alcuni punti.
      quindi è inutile sforzarsi di far capire all’altro/a quello che pensi, bensì cerca di creare un quadro completo.
      Una donna resta estasiata dall’abbinamento dei colori delle tende del salotto con l’arredamento.
      L’uomo invece resta basito del come si stato possibile mettere il bastone delle tende nel calcestruzzo dove le punte più dure del trapano si spaccano.
      Insiemehanno visto UN UNICO lavoro perfetto, ma restando affascinati da aspetti diversi.
      (ovviamente ci sono coppie in cui è il contrario)
      Io vivo da mammo, ed ho molta più attitudine alla protezione ed all’allevamento del bimbo di mia moglie, prova ne sia che ancora oggi mi sveglio un sec prima che lui chiami o abbia bisogn, mentre lei ancora dorme.
      lavoratiamente parlando lei si fa n culo come ua bertuccia in giro in macchina tutto il giorno, io molto meno, ma tutte le incomebenzedi prendere portare scuola chitarra piscina etc, le ho io.

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  6. teacher

     /  19 luglio 2012

    sento un po troppo pregiudizio in aere…. o siete tutti convinti che siccome uomo (( scient.) mammifero superiore caratterizzato dalla posizione eretta, dal linguaggio articolato, dal grande sviluppo del cervello, dalle elevate attività psichiche, dalla capacità di trasmettere in modo elaborato esperienze e conoscenze acquisite ( ord. Primati) ), dotato di “istinto” di prolificare, non è uguale a una donna (( 1 essere umano adulto di sesso femminile))

    Il peccato secondo il vostro ragionamento deriva in primis dal “masculo”…
    E poi se si ascolta e comunica, si diventa pinguini o elefanti…

    p.s. sono troppo attratto dal filosofico mondo animale 🙂 molto puro e crudo. 😉

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    • Caro Teacher, in fondo hai ragione te. Incolla anche la definizione di donna, così, per farci due risate.

      Non è questione di pregiudizi, e probabilmente la via più giusta, perchè “naturale” è quella che citi tu: il puro e crudo mondo animale.
      Niente illusioni, niente cuore, niente fantasie, niente “cuoricini e panna”, niente.
      Giungla. Lotta per la sopravvivenza. Competizione.

      Giunta alla boa dei 40, lascio ad altri/e le gioie dell’arena. Da parte mia, dopo l’ennesimo colpo di bastone sulla faccia, credo di poter scegliere una dignitosa e felice solitudine, fatta di amicizie, interessi, famiglia, creatività e LIBERTA’.
      Basta dare, basta chiedere, basta.

      E, finalmente, sarò capace di essere per me stessa, al medesimo istante, ape e pinguino.

      … Meglio di così … 🙂

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      • antigonewoland

         /  19 luglio 2012

        mi dispiace che tu abbia trovato l’ennesima persona avara di cuore. La tua ricetta mi pare splendida, dovresti sempre fare così. anche quando c’e’ un uomo nella tua vita.

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  7. teacher

     /  19 luglio 2012

    Ave, Caesar, morituri te salutant!
    🙂

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  8. …. meno male… perchè il mio umorismo a volte è “tombale” … ahahaaahhhhaaaaah

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  9. teacher

     /  19 luglio 2012

    (y)

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  10. Antigone, per come sono fatta io, confesso che nulla di peggio sono gli “avari di cuore” ma se la vita li ha messi sulla mia strada, evidentemente devo imparare una lezione… sticazzi… !

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  11. Questa “E’ che i terremoti della vita che cambia, anche se in positivo, restano pur sempre terremoti, e con i terremoti, lo sappiamo bene da eventi recenti, crollano le vecchie (case) certezze o le case fatte male (le false certezze) ancora prima che le fondamenta di quelle nuove e vere siano completate….” MI PIACE TANTISSIMO!!!!!

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  12. antigonewoland

     /  20 luglio 2012

    ah non so come mi è venuta, ero ispirata, ma suona bene. Ogni tanto devo staccare dai miei testi di strategia di mercato, per tirare una boccata a parlare dei buoni vecchi sentimenti…:-) e fortuna che ci sono gli amici. 😉

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